In quella vacanza ho avuto un attacco di panico assurdo e tu hai assistito. E hai sclerato perché credevi ti stessi prendendo in giro, perché non sapevi cosa stesse succedendo. Ho avuto bisogno di 40 minuti per riuscire ad alzarmi, un'ora per ritornare a pensare normalmente. Vedere tua figlia in preda al panico, scossa da singhiozzi, che non riesce a respirare, che non riesce a reggersi in piedi. ERO RILASSATA SECONDO TE?
In quella vacanza mangiavo 200 kcal al giorno. Fingevo di stare male ogni fottuta sera, così da non dover venire al ristorante con voi. Tua figlia non mangiava. Ma tu? "Lasciatela stare, è un'adolescente". ERO RILASSATA SECONDO TE?
In quella vacanza ero dannatamente distrutta. Non sapevo chi ero, né che cosa volevo. (Non che ora lo sappia).
In quella vacanza credevo di aver perso me stessa.
Quindi scusa se sto piangendo sotto le coperte. Scusa se non ti ho risposto.
Scusa se non ti ho dato la possibilità di conoscere tua figlia.
SCUSA SE IN QUELLA CAZZO DI VACANZA NON ERO PER NIENTE RILASSATA.
Vaffanculo papà. Vaffanculo.
Diglielo, cazzo. Non se ne accorge? Allora PARLA. Lui ha visto, ma non ha guardato. Ha mentito a se stesso, perché accettare la realtà era troppo doloroso. Beh, dalla realtà non si scappa. Lui si gira dall'altra parte per non vedere? Tu riporta la sua attenzione dove dovrebbe stare. Parlargli, la comunicazione è alla base di tutto.
RispondiEliminaIo non capisco i genitori. Non si accorgono dei disagi dei figli.
RispondiEliminaScommetto che anche se gliene parlassi non capirebbe. Però infondo i genitori sono persone comune come me e te. Capiscono cose per altre, costruiscono fantasie assurde sui figli perché sono preoccupati. Ma infondo resteranno comunque umani pieni di difetti come noi.